Può accadere che , a seguito di una richiesta di intervento su un cane per problemi di natura comportamentale, i proprietari dichiarano l’incapacità o l’impossibilità di adattarsi alla necessità del re-training.
Tecnicamente l’educatore avrebbe il dovere di mettere la persona di fronte alle proprie responsabilità e, quindi, riportarla a riconsiderare la situazione per prendere atto del fatto che non può non accollarsi quanto necessario per “il ripristino” .
Ma, credetemi, talvolta l’incapacità oggettiva è determinata da problemi di salute della persona o da un livello di incompetenza tale da far si che il , malcapitato, cane meriti di esser preso in consegna dall’educatore stesso per poter esser riportato ad una condizione di vivibilità.
Non sempre si tratta di problematiche che inficiano sulla vita della persona; spesso sono le persone a rendersi conto che a vivere una condizione di disagio è proprio il cane.
Spesso, le condizioni familiari, lavorati, o di salute o, ripeto, l’incongruenza fra le aspettative e la realtà , sono talmente inadatte all’ attuazione di un piano di miglioramento presso il proprietario da rendere preferibile l’idea di “togliere” momentaneamente il cane dall’attuale situazione e prenderlo in “carico” per aiutarlo a colmare i vuoti ed insegnargli ciò che serve per affrontare serenamente la realtà.
Parallelamente l’educatore dovrà formare i proprietari per il reinserimento corretto del cane, al suo ritorno.
Una buona abitudine consiste nel videoregistrare i momenti del training e , dopo aver preparato uno story-telling adeguato, riproporre un filmato di riferimento.
Il seguente video è un esempio semplice di quanto può esser fatto.
Il linguaggio “basic” , i pochi esercizi presenti , ed uno sfondo musicale emozionale hanno contribuito alla riuscita del piano di miglioramento ed adesso il cane vive felicemente con i suoi proprietari , i quali si sono anche , conseguentemente, appassionati alla sua educazione.
BUONA VISIONE: